Covid, ADI e RSA. L’intervento di Angelo Chiorazzo su Avvenire

Covid, medicina di prossimità e RSA. L’intervento di Angelo Chiorazzo su Avvenire.

Nella sanità c’è bisogno di una nuova progettualità che, senza demonizzare l’esistente, unisca le energie migliori. Angelo Chiorazzo, fondatore della Cooperativa Auxilium, è intervenuto sul quotidiano del vescovi italiani Avvenire, che ha dedicato la terza pagina del 31 ottobre al tema dell’assistenza sanitaria alle persone non autosufficienti, agli anziani e ai malati cronici in particolare in questo periodo di emergenza sanitaria. Nel suo articolo Chiorazzo ha sottolineato che “siamo il Paese con più anziani in Europa e per questo dobbiamo diventare al più presto il Paese europeo con l’assistenza sanitaria domiciliare più diffusa ed efficace”. Per realizzare una vera continuità assistenziale che risponda al crescente bisogno di cure di lungo termine - ha aggiunto Chiorazzo - c’è anche bisogno di buone RSA diffuse sul territorio, perché queste strutture si prendono cura di quei malati cronici più gravi che non sono trattabili tra le mura domestiche e che altrimenti finirebbero parcheggiati in una corsia d’ospedale. Oggi ci sono circa 300 mila persone nella residenzialità e il Covid ci spinge a migliorare, a cercare nuove soluzioni e nuovi modelli, ma senza demolire in modo ideologico l’esistente. Per Auxilium proteggere i pazienti senza farli sentire soli, assicuragli cure, dignità e qualità di vita è possibile. Il Coronavirus ha fatto scoprire l’importanza strategica delle medicina di prossimità nella quale crediamo da sempre, ma - afferma Chiorazzo nel suo articolo apparso insieme a quello del professor Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, e di Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio - non tutti possono fare tutto: “L’Assistenza Domiciliare Integrata, così come le RSA, necessitano di competenze articolate, metodologie, formazione, tecnologia. È necessario un sistema di accreditamento che punti sulla qualità e di partire dalle best practice, scegliendo alcuni modelli che funzionano per riproporli su tutto il territorio nazionale”.