Mostra fotografica degli ospiti della Casa Alloggio Vallina

Nel suggestivo Castello sono stati esposti i lavori realizzati nel corso del laboratorio fotografico “Il gioco dell’immagine”, durante il quale gli ospiti della Casa Alloggio si sono avvicinati all’arte attraverso la conoscenza plurisensoriale, l’osservazione della natura e delle opere d’arte, la sperimentazione di materiali, di strumenti e tecniche, creando immagini con e senza l’utilizzo della macchina fotografica.

Nel corso dell’anno gli ospiti si sono cimentati con grande entusiasmo nella fotografia all’interno del laboratorio appositamente allestito nella Casa Alloggio ed hanno realizzato più di cento immagini, comunicando le loro emozioni e dando voce al loro mondo interiore. “Il gioco dell’immagine”, infatti, ha consentito loro di osservare ed imparare a guardare la realtà che li circonda con tutti i sensi per meglio conoscerla ed esprimerla. Attraverso la sperimentazione di tecniche diverse sono stati forniti spunti sui caratteri tattili di oggetti e materiali che hanno portato ad una particolare espressività delle forme. Scopo del laboratorio è stato quello di motivare fortemente ad agire, pensare, inventare e raccontare in un ambiente organizzato per il progettare e il fare.

Dei lavori realizzati in off-camera (senza l’utilizzo della macchina fotografica) sono le Ossidazioni, tecnica espressiva utilizzata, sin dal 1948, da un grande fotografo italiano Nino Migliori, considerato un architetto della visione, sostenitore di una ricerca sperimentale che prescinde dalla macchina fotografica e a cui gli ospiti si sono ispirati per la preparazione dei lavori, disegnando sulla carta fotografica e lavorando con bagni di sviluppo e fissaggio, luce e colore. Sono state, inoltre, utilizzate le nuove tecnologie digitali per poter realizzare anche quattro lavori ispirati a Andy Warhol, rappresentante tipico della pop-art americana la cui arte “è puro istante di registrazione delle immagini più note e simboliche”. È stata creata una ripetizione in serie di soggetti, come i volti di alcuni ospiti della Casa Alloggio, con riporto fotografico su tela ritoccando digitalmente le immagini con colori volutamente aggressivi e innaturali, come il rosso ed il rosa in modo da impressionare il pubblico che, numeroso, ha ammirato ed apprezzato tutti i lavori esposti.

Accolti dal Presidente della cooperativa Auxilium, Pietro Chiorazzo, hanno partecipato all’evento il Vescovo della Diocesi di Tursi-Lagonegro, S.E. Rev. Mons. Francesco Nolè, il Direttore Generale dell’ASP di Potenza, Dott. Mario Marra, il Direttore del Dipartimento Salute Mentale di Lauria, Dott.ssa Alfonsina Guarino e, in rappresentanza del Sindaco di Valsinni Gaetano Celano, il Vice Sindaco Francesco Martorella.

Dopo un’introduzione ai progetti realizzati della Coordinatrice della Casa Alloggio “Vallina”, Angela Roseti, la parola è passata alla emozionata Lucia, ospite della Casa Alloggio «è stata un’esperienza molto importante» - ha raccontato - «perché mi entusiasmavo ad ogni lavoro, ad ogni foto che avevo fatto con le mie mani. Nel mio bagaglio personale ho messo nuove cose».

Il Vice Sindaco Martorella ha portato i saluti del Sindaco Celano e di tutti i Consigliere ed ha ringraziato il Presidente Chiorazzo accogliendo con piacere questa iniziativa.

Il Direttore Marra, dopo aver ricordato la sorprendente rappresentazione teatrale “Pinocchio in scena” di cui furono protagonisti proprio gli ospiti della Casa Alloggio lo scorso anno, ha sottolineato «le capacità impressionanti dei pazienti tali da lasciare stupefatti».

Il Direttore Guarino ha ricordato le finalità del progetto che, aldilà dell’apprezzamento estetico della creatività dei pazienti, «debba essere un momento di scambio, di riflessione e di formazione sulla salute mentale e sul disagio psichico perché, nonostante siano passati più di 30 anni dalla legge Basaglia che ha rivoluzionato l’assistenza psichiatrica in Italia, noi siamo il modello di assistenza psichiatrica che ci invidia tutta l’Europa e il mondo». Ha poi continuato «la creatività è un fattore terapeutico importante perché consente di esprimersi, aumenta l’autostima e quindi di scoprire anche un ruolo di successo nella società, quando aiuta persone che questa autostima ce l’hanno molto bassa. L’arte e la creatività possono essere uno strumento terapeutico anche di prevenzione del disagio psichico». Ha concluso sottolineando l’importanza del concetto di “psichiatria di comunità” perché « la riabilitazione si fa nella comunità, è la comunità che deve essere luogo di riabilitazione psico-sociale, attraverso le reti tra istituzioni e risorse informali presenti sul territorio quali la cooperazione, il terzo settore, la Chiesa, le parrocchie, la Caritas e qualsiasi cittadino voglia collaborare». «Sono contenta che si veda, oltre che la creatività, anche il lavoro riabilitativo che viene fatto in collaborazione con la cooperativa Auxilium. Le buone pratiche, quindi, sono evidenti perché i pazienti riescono ad esprimersi. Ringrazio soprattutto gli operatori della Casa Alloggio Vallina che si sono messi in gioco e l’Auxilium che ci fa vedere sempre cose molto belle».

Il Presidente Chiorazzo ha voluto ringraziare tutti i presenti ed in particolare gli ospiti e gli operatori della Casa Alloggio, che quest’anno festeggia i 15 anni di attività, per l’eccellente lavoro svolto ed ha ricordato come, proprio in occasione di tale celebrazione, gli ospiti e gli operatori siano stati ricevuti dal Santo Padre a cui hanno regalato un bellissimo dipinto da loro realizzato.

Il Vescovo Nolè ha citato le parole pronunciate da Papa Francesco nei giorni scorsi, “non potete mettere vino nuovo in otri vecchie. Si rompono, siate otri nuove”, ovvero «fatevi persone nuove e sarete capaci di accogliere la novità. Cristo è la novità. L’arte è la novità, la cultura è la novità, la guarigione è la novità» ed indicando i lavori degli ospiti della Casa Alloggio «queste opere sono la novità». Per fare ciò ci sono gli strumenti, gli aiuti, in latino “auxilium”. L’aiuto significa stare vicino, condividere, prendere per mano, qualche volta addirittura prendere in braccio. Se noi attraverso questo concetto di “auxilium” riusciamo a “salvare” una persona, a far scoprire tutto quello che ha dentro, abbiamo compiuto una missione straordinaria e quello è il Natale perché nasce qualcosa di nuovo. E lo scopriamo attraverso l’aiuto di qualcuno, degli specialisti, degli operatori, di chi sta vicino attraverso un sorriso, aiutando a mangiare, a vestire e a pulire. L’aiuto è la presenza di qualcuno che si prende cura dell’altro».

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