In Basilicata per il terzo anno consecutivo la Festa di Avvenire, l’evento culturale promosso dall’ Associazione Giovane Europa, dalla Conferenza episcopale della Lucania e dal quotidiano dei vescovi italiani. Si è parlato di giovani, lavoro, legalità; delle prospettive dell’Unione Europea nello scenario globale, ma anche di eccellenze italiane nella formazione, nella ricerca e nella medicina. Il livello delle personalità intervenute è stato, come in ogni edizione, altissimo. La Festa di Avvenire si è aperta il 25 giugno a Matera e si è conclusa il 29 Giugno a Potenza, con il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, per la prima volta nel capoluogo della Lucania. La festa si è aperta con uno splendido ed emozionante concerto della Banda dell'Arma dei Carabinieri, in Piazza San Francesco a Matera. I 102 “orchestrali con gli alamari” diretti dal maestro Massimo Martinelli, con i loro fiati, hanno eseguito brani dal loro vastissimo repertorio, commuovendo le centinaia di persone che riempivano la piazza. Per l’occasione la Città dei Sassi ha voluto dare, con voto unanime del Consiglio Comunale, la Cittadinanza Onoraria all’Arma dei Carabinieri, che è stata consegnata alla presenza del Comandante interregionale carabinieri generale Vittorio Tomasone, del Comandante della Legione carabinieri Basilicata generale Rosario Castello, del Comandante della Provincia di Matera tenente colonnello Samuele Sighinolfi. La serata, che è stata Introdotta dal vescovo della Città dei Sassi monsignor Pino Caiazzo, dal generale Tomasone, dal sindaco Raffaello De Ruggieri e dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio, ha visto la partecipazione di tante autorità e personalità di rilievo, tra le quali il presidente della Fondazione Matera 2019 Salvatore Adduce. La seconda serata ha avuto come argomento principale i giovani, il lavoro e la legalità. Tre parole decisive per l’Italia e per il Mezzogiorno, tre questioni che sembrano contraddette da tanta cronaca: la legalità difficile da mantenere, il lavoro difficile da trovare, i giovani spinti a cercare un futuro altrove dalle loro radici. Su queste tre parole chiave hanno dialogato, sul palco della seconda serata della Festa di Avvenire in Basilicata, Federico Cafiero De Raho, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Annamaria Furlan, Segretario generale Cisl, Paolo Borrometi giornalista di Tv2000 - il quale ha detto: "Il mio dovere è informare, noi non possiamo sperare solo sulle forze dell’ordine per sconfiggere le mafie, ma dobbiamo puntare sulla responsabilizzazione dei cittadini. Io ho sempre sognato di fare il giornalista e ho difeso questo sogno di informare partendo dal mio territorio, un territorio meraviglioso, ma dove c’è il cancro della mafia. Io invito sempre i ragazzi a sognare, ma la cosa più bella è lottare per quel sogno. Il mio sogno è informare i cittadini affinché possano scegliere da che parte stare” - e monsignor Stefano Russo, Segretario della Cei. Mentre il Procuratore antimafia e antiterrorismo, De Raho, ha detto: “La ’ndrangheta oggi è molto più pericolosa di ieri, perché inquina l’economia e le ricchezze del nostro Paese, riuscendo a costituire un sistema che impedisce di riconoscerla e questo fa sì che essa sia presente in tantissimi settori senza che ci si accorga della sua diffusione”. Un dibattito straordinario, introdotto dal direttore Marco Tarquinio e guidato dall’inviato di Avvenire Antonio Maria Mira. La grande e suggestiva piazza San Francesco, nel cuore di Matera, era piena di semplici cittadini e di autorità, tra le quali il Prefetto di Matera Demetrio Martino e il Questore Luigi Liguori. Ad assistere anche Romano Prodi, accompagnato dalla signora Flavia. L’ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea è stato protagonista della terza serata, dedicata all’Europa. Rimettere in circolo parole forti per l’Europa. Parole come fraternità, giustizia, apertura, solidarietà. Questo è il messaggio lanciato dal palco della Festa di Avvenire in Basilicata, con il dialogo tra Romano Prodi, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, monsignor Vincenzo Orofino, vescovo di Tursi Lagonegro, Salvatore Adduce, presidente della Fondazione Matera 2019 e l'editorialista di Avvenire Giorgio Ferrari. “Tra la via della seta della Cina e la via del potere dell’America, l’Europa può avere un futuro solo attraverso la via della cultura” ha detto monsignor Orofino. “É necessario tornare a parlare di Stati Uniti d’Europa proprio in un momento come questo” ha sottolineato Tarquinio. Adduce ha spiegato come Matera, abbia preso sul serio e in modo comunitario le possibilità offerte dall’Europa: “Ci sarà un motivo se siamo la città italiana con la più alta percentuale di crescita del Pil. Ed è un fatto che i nostri progetti sono quelli più apprezzati in Europa”. L’ospite più atteso era Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio e della Commissione Europea, con una grande conoscenza del Celeste impero e degli Usa: “Nell’enorme scontro tra questi due giganti c’è bisogno della saggezza e della cultura europea, ma siamo stati emarginati, perché siamo divisi. Insieme facciamo ancora la prima potenza mondiale e il primo esportatore, ma le nostre divisioni ci rendono irrilevanti” ha detto Prodi che davanti al grande pubblico che riempiva Piazza San Francesco. E ha raccontato momenti importanti del processo di unificazione che lo videro protagonista: “In Europa i rapporti personali sono tutto per creare fiducia tra gli Stati membri, come in un condominio. E anche quando vuoi battere i pugni sul tavolo, per prima cosa devi essere presente ”. Prodi ha aggiunto: “Oggi ci sono gruppi economici e società più grandi degli Stati nazionali, un potere immenso nelle mani di pochi. L’unica realtà che è riuscita a mettere qualche regola è stata l’Europa. Il mondo si sta squilibrando e anche in Cina lo squilibrio tra ricchi e poveri è impressionante. Non può andare avanti così. Solo l’idea di fraternità può riequilibrare tutti i contesti”. Per Romano Prodi, insieme alla signora Flavia, la giornata a Matera è stata anche un'occasione per una visita alla Città dei Sassi, al museo e al Carro della Bruna. Accompagnato durante tutta la mattinata da Angelo Chiorazzo, Prodi ha potuto conoscere anche i servizi alla persona che svolge Auxilium a Matera. Nella quarta serata della Festa di Avvenire, il dialogo tra Paolo Rotelli, presidente del primo gruppo ospedaliero italiano e il rettore dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore. Una serata straordinaria, introdotta da monsignor Ciro Fanelli, con i rappresentanti di due eccellenze italiane nella formazione, nella ricerca e nella cura. Franco Anelli ha insistito molto sul fatto che “il sistema formativo e quello della ricerca devono essere il nucleo attorno al quale ripensare l’intero sviluppo del Paese, difendendo e razionalizzando l’impianto delle università”. Mentre Paolo Rotelli ha spiegato come possiamo esportare il nostro saper fare ricerca e cura in tante parti del Mondo, dove miliardi di persone non hanno accesso ad una sanità di qualità, come in Africa e in Medio Oriente, dove il Gruppo San Donato si sta espandendo. Inoltre, ha aggiunto Rotelli, già oggi il San Donato è un punto di riferimento per le persone che dalla Russia vanno in altri Paesi a farsi curare: “Abbiamo dimostrato che i nostri ospedali in Italia non hanno nulla da invidiare a quelli tedeschi, ma siamo superiori nella capacità di accogliere e rapportarci con culture diverse dalle nostre”. Sia per Anelli che per Rotelli l’Italia deve puntare sulla qualità. Ha detto il rettore della Cattolica: “Se costruiremo un sistema imprenditoriale e industriale fondato sull’innovazione, più che sulla concorrenza di prezzo, avremo speranze, altrimenti siamo destinati a perdere”. Per chi ancora pensa che il privato tolga risorse al pubblico, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha dato una spiegazione molto chiara: “É pubblico tutto ciò che i cittadini, mettendo a frutto le loro virtù, fanno per il bene della comunità. C’è un pubblico che si realizza aggiungendo allo statale il non statale. Questa è la sussidiarietà ed è la storia della nostra civiltà e delle nostre comunità”. La quinta e ultima serata della Festa di Avvenire si è spostata nel Teatro Stabile di Potenza dove, il cardinale Pietro Parolin è stato accolto da un caloroso applauso prima di iniziare l'incontro dedicato alla diplomazia della Santa Sede al tempo di Papa Francesco. Prima, però, ha presieduto una celebrazione eucaristica in Cattedrale e, poi, ha dialogato con il direttore di Avvenire Marco Tarquinio sullo stile e sulle finalità della diplomazia della Santa Sede, che è stato introdotto dal vescovo di Potenza monsignor Salvatore Ligorio e moderato dal vaticanista di Avvenire Gianni Cardinale. Il cardinale Parolin, con parole semplici, immediate e con quella forza gentile che lo contraddistingue, ha spiegato che la Pace, quella che non è solo assenza di conflitto, quella che deriva dalla giustizia e non dall’oppressione, è lo scopo ultimo della diplomazia vaticana. E ha parlato dello stile e delle priorità che Papa Francesco gli ha dato: “Papa Francesco crede che la diplomazia vaticana sia uno strumento della missione della Chiesa e desidera che ognuno dia il meglio di sé. Con la sua concretezza ci invita a non vedere i problemi in astratto, ma ad avere sempre davanti a noi i volti delle persone”. E ancora: “Per Papa Francesco c'è la periferia: prima c'era una visione eurocentrica, il Papa ha introdotto una prospettiva diversa. Sono le periferie che aiutano il centro a capire il Mondo".Non c’era modo migliore per concludere la Festa di Avvenire In Basilicata, che la Cooperativa Auxilium è orgogliosa di aver supportato insieme agli amici della Bcc Alberobello e Sammichele di Bari. Questa è una straordinaria esperienza che vede ogni anno il coinvolgimento convinto delle istituzioni e di tante realtà attive sul territorio. Per il terzo anno consecutivo la Festa di Avvenire è partita dalla Basilicata e sarà così anche nel Giugno 2020, ha detto il direttore Marco Tarquinio. Un radicamento significativo, per la costruzione di una coscienza nuova e più comunitaria, alla quale siamo felici di cooperare. La visita del Cardinale Pietro Parolin in Basilicata non si è conclusa, però, a Potenza. Dopo la serata conclusiva della Festa di Avvenire, si è trattenuto in Basilicata e, accompagnato da Angelo Chiorazzo, ha visitato la diocesi di Tursi Lagonegro, dove ha incontrato il vescovo monsignor Vincenzo Orofino e ha visitato il Santuario mariano di Anglona, accolto dal Rettore don Giovanni Messuti e dal parroco della Cattedrale di Tursi don Battista Di Santo. Ad accogliere Parolin c’era anche un gruppo di operatori e di pazienti di due strutture Auxilium: la residenza psichiatrica terapeutico riabilitativa di Vallina di Calvera e la RSA di Chiaromonte. Il cardinale si è intrattenuto a lungo con loro, interessato alla loro vita quotidiana e alle attività che i pazienti svolgono in struttura. Prospero, ospite da tanti anni di Casa Vallina, ha donato al cardinale Parolin un bellissimo quadro dipinto per lui, nel quale un uomo solo, chiuso nella sua malattia, viene raggiunto e liberato dai rami di un albero, che diventano mani fraterne che lo abbracciano. Il cardinale ha voluto lasciare una dedica su un altro quadro, che da oggi è nella RSA di Chiaromonte e nella quale c’è scritto: “con i miei cordiali saluti e l’assicurazione della mia preghiera. Che il Signore benedica tutti”. Il Segretario di Stato, dopo essersi fermato a Senise, si è recato a Matera, dove, insieme a monsignor Pino Caiazzo, ha celebrato una messa in onore della Madonna della Bruna, patrona della Città dei Sassi.
IL VIDEO
TG NORBA
Festa di Avvenire - Prima Serata
Festa di Avvenire - Seconda Serata
La Festa di Avvenire in Basilicata
E' tornata in Basilicata, per il terzo anno consecutivo, la Festa di Avvenire. Cinque serate di cultura, per costruire insieme una coscienza critica su diverse tematiche fondamentali per il Mezzogiorno e per l'Italia.
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