Il talento nascosto nel Cara

Facendo il verso al programma televisivo «Italia’s Got Talent» ispirato al format anglo-statunitense «Got Talent», ideato da Simon Cowell, cantanti e ballerini provenienti da numerosi Paesi del Mediterraneo, cercheranno di mettercela tutta per conquistare il titolo 2015. E sì, perché i finalisti di lunedì , per arrivare fin qui, hanno già partecipato ad altre tappe con eliminazione. La manifestazione è stata curata dagli operatori e dagli ospiti del Centro che hanno partecipato con grande entusiasmo. L’idea di proporre un progetto musicale all’interno del Centro richiedenti asilo nasce dal confronto continuo tra gli operatori che vi lavorano e gli ospiti stessi che, sin dal momento dell’accoglienza, vengono seguiti in un percorso in cui si lascia ampio spazio anche alla valorizzazione di attitudini, propensioni e talenti nei diversi ambiti artistici e sportivi.

Attualmente, nel Cara di Palese, ci sono 1.516 ospiti. Di questi, solo quattro appartengono a nuclei familiari composti, due donne e due minori. Gli altri 1.512 sono uomini. Le etnie sono trentatré, le più corpose sono quelle pachistane e nigeriane. Seguono i cingalesi e gli afgani. Tutti sono in attesa di ottenere il permesso di soggiorno. C’è chi vorrebbe rimanere in Italia anche se il nostro Paese non è la meta più ambita visto che anche tra i profughi si è sparsa la voce che non c’è lavoro. La maggior parte vorrebbe raggiungere familiari e amici residenti in altri Paesi europei. E, visti i continui arrivi a bordo di improvvisati natanti, il periodo di permanenza all’interno del centro barese si è dilatato: dai sei mesi di tempo massimo di qualche tempo fa si è passati ai sette- otto mesi. «La maggior parte dei nostri ospiti arriva dal mare - ci racconta Angelo Colangelo, il neo-direttore del centro arrivato un mese fa da Lagopesole (Potenza) - Aspettano il verdetto della commissione territoriale che valuta, di volta in volta, le domande inoltrate per ottenere il permesso di soggiorno.
In questo momento l’affluenza è tanta visti gli sbarchi continui sulle nostre coste». Ed è Colangelo a raccontarci che al «Cara’s Got Talent» sono arrivate una cinquantina di domande per partecipare alle selezioni e che, dopo una scrematura a suon di prove, i finalisti sono 12 divisi tra cantanti e ballerini. Ovviamente sono tutti uomini. Le uniche donne presenti nella struttura sono somale e la loro religione non permette di ritrovarsi in spazi comuni con gli uomini. I vincitori saranno due, uno per la categoria ballo e l’altro per il canto, e vinceranno una targa ricordo. A tutti gli altri partecipanti sarà consegnata una medaglia. «Suonano con strumenti dei loro Paesi – dice il direttore - Ci sono dei senegalesi che ci hanno regalato dei bellissimi bonghi fatti a mano da loro. Per noi queste persone non sono numeri, dietro ogni numero ci sono un volto e una storia. Organizzare questo talent insieme con altre attività che regolarmente svolgiamo nel centro, come i corsi di italiano e di sartoria, serve a farli integrare tra loro ma anche con il territorio e a dare un senso alle loro giornate. La maggior parte di loro ha meno di 30 anni e si lasciano alle spalle o la guerra o la povertà assoluta. E quando sono capitati episodi di violenza o risse è sempre stato per via dei permessi di soggiorno, se il parere della commissione è negativo può capitare che qualcuno vada in escandescenza. Vanno anche compresi, loro non vedono l’ora di ricongiungersi ai loro familiari. Sbaglia chi pensa che siano persone senza voglia di lavorare, qui abbiamo avuto anche medici, ingegneri e informatici, molti di loro sono laureati. Altri, proprio qui da noi, stanno frequentando la scuola media, facciamo di tutto per integrarli». E il prossimo 17 giugno, all’in terno del Cara, ci sarà un concerto jazz di un gruppo curdo. Un’occasione in cui gli ospiti del centro canteranno e balleranno ma, il loro pensiero, sarà inevitabilmente rivolto alla propria terra e ai propri cari lontani. La nostalgia è sempre canaglia.

LIA MINTRONE

Presente all'evento Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa sociale Auxilium.