Il movimento cooperativo a Bruxelles. Chiorazzo: L’Europa non è nata per alzare muri, ma per unire le persone

Angelo Chiorazzo, vicepresidente vicario di AGCI, a Bruxelles con il movimento cooperativo italiano.

Il movimento cooperativo italiano crede nella “nostra Patria Europa” - come Alcide De Gasperi definì l’allora nascente costruzione della casa comune - ma sostiene la necessità di un cambio di passo nell’Unione Europea: per dare risposta alle fratture sociali, economiche ed istituzionali prodotte da dieci anni di crisi e per affrontare le sfide che ci pone il presente con uno slancio nuovo, con politiche consapevoli del fatto che l’Unione Europea poggia le sue fondamenta sull'uguaglianza, sulla socialità, sullo sviluppo sostenibile, sull'integrazione, sul benessere che non lascia indietro nessuno, soprattutto i più deboli. Le cooperative possono fare molto come hanno dimostrato gli incontri svolti a Bruxelles, il 12 e il 13 novembre, dalla delegazione dell'Alleanza delle Cooperative guidata dal presidente Mauro Lusetti - con i copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone - di cui ha fatto parte anche Angelo Chiorazzo, vicepresidente vicario di AGCI. La delegazione ha presentato agli europarlamentari italiani il “Manifesto per una nuova Europa”, nel corso di un incontro che si è svolto presso il Parlamento Europeo e al quale hanno partecipato tutti i capi delegazione dei partiti italiani. Il “Manifesto per una nuova Europa” è un documento straordinario, che non solo ribadisce principi generali ma contiene proposte precise per la prossima legislatura europea, anche in vista degli obiettivi ONU 2030. Il presidente di ACI Mauro Lusetti il copresidente Maurizio Gardini e il vicepresidente di AGCI Angelo Chiorazzo hanno anche avuto un confronto positivo con il Rappresentante permanente presso l’Unione Europea, Maurizio Massari (sostenibilità, green new deal, politiche di coesione e semplificazione delle procedure per l’accesso ai fondi europei, i temi affrontati) e soprattutto con il Commissario designato agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, con il quale c’è stato un lungo incontro dedicato al ruolo del movimento cooperativo in Europa, dove oggi operano 176mila cooperative, con oltre 140 milioni di soci, che danno lavoro a più di 4,3 milioni di persone: una grande realtà che non delocalizza ma si radica nei territori, che crea uno scambio mutualistico tra i soci e mette le persone al centro dello sviluppo economico. Spiega Angelo Chiorazzo: “L’incontro con il Commissario designato Paolo Gentiloni è stato molto positivo: abbiamo esposto le proposte delle cooperative su politiche agricole e pesca; abbiamo sollecitato l’impegno della Commissione e del Parlamento Europeo sulla promozione di un sistema IVA europeo e, con le dovute attenzioni, di un sistema fiscale agevolativo per l’economia sociale e per il settore sociale, che, specialmente in questa fase storica, sono settori strategici per far respirare in Europa un’aria nuova. Altro punto affrontato con il Commissario Gentiloni è che per governare con umanità e giustizia il fenomeno migratorio l’Unione europea deve organizzare grandi corridoi umanitari per svuotare i lager libici. L'Europa deve prendere esempio dai corridoi umanitari realizzati dalla Comunità di Sant’Egidio, insieme alla CEI e alle Chiese protestanti, che hanno dimostrato che questa è la strada giusta per far arrivare le persone in fuga da guerra e miseria in sicurezza e legalità. Ora si tratta di rendere questo modello prassi a livello di UE. Anche per questo mi ha fatto molto piacere incontrare al Parlamento Europeo Pietro Bartolo”. Infatti I rappresentati di AGCI Giovanni Schiavone, Angelo Chiorazzo, Carlo Scarzanella, Componente International Cooperative Alliance e Filippo Turi, Direttore generale, hanno incontrato a Bruxelles l’eurodeputato noto in Italia come il “medico di Lampedusa”, che oggi è Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, ed Membro della Commissione per la Pesca. Riprende Chiorazzo: L’Europa non è nata per alzare muri, ma per unire le persone dopo decenni di trincee, odio e divisioni. E se torniamo allo spirito iniziale possiamo continuare a costruire un mondo migliore”.