Gli ospiti del CARA di Castelnuovo di Porto protagonisti dello spettacolo SABBIA al Teatro Argentina

Una tempesta di SABBIA arriva al TEATRO ARGENTINA DI ROMA e ci posiziona sul bagnasciuga che c’è tra la vita e la morte di chi raggiunge la riva dopo una fuga. Ideato da Riccardo Vannuccini di Artestudio, e realizzato in collaborazione con la Cooperativa Auxilium, ente gestore del C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, lo spettacolo SABBIA è una mappa di viaggi avventurosi, di traiettorie percorse a piedi, sopra o sotto un camion oppure in fondo al mare, il diario inventato di appostamenti notturni, precipitose invenzioni, canzoni, dediche d’amore, aspirine, scarpe piene di sabbia e filastrocche porta fortuna.

Fra ospitalità e accoglienza, SABBIA rappresenta la ricerca paziente e ostinata di una terza parola che possa comprendere il gesto di chi rischia la vita su un barcone sbilenco e quello di chi tende la mano sulla porta di casa. Lo spettacolo, interpretato da venti richiedenti asilo provenienti dall’Africa, ha voluto anche in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) favorire la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti.

Lo spettacolo in scena al Teatro Argentina di Roma è la conclusione di un laboratorio teatrale durato dieci mesi, una composizione scenica di confine che deve molto a Pina Bausch, Jackson Pollock, Thomas Eliot e Ibn Battuta. Il viaggiatore per eccellenza del mondo islamico medievale, nella sua Rihla (viaggio) ci regala sguardi unici e dettagliatissimi sul suo grande peregrinare, che partendo dall’Africa passa per Siria, Russia, Afghanistan e approda in India e Cina e che percorre centoventimila chilometri con tutti i mezzi di trasporto allora in uso, dal cavallo al dromedario, dal carro ad ogni tipo di imbarcazione.

SABBIA è un movimento plurale di cerchi, un bordo utile all’apparizione dei contrasti. Un girotondo di esercizi poetici, spirituali oppure il making of di un paesaggio che muta come un pugno di sabbia ad ogni passaggio di vento. Riccardo Vannuccini

 

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