Francis Ford Coppola in visita al Cara di Matera

MATERA, 17 Ottobre 2015 - «Ragazzi, oggi abbiamo l’onore di avere con noi Francis Ford Coppola, il più grande regista al mondo». Nell'ascoltare le parole di Angelo Chiorazzo, fondatore della cooperativa sociale Auxilium, i giovani richiedenti asilo del Centro di accoglienza di Matera pensavano si trattasse di uno scherzo.

Ma invece, ecco materializzarsi il «maestro del cinema»: barba candida e curata, camicia gialla a maniche corte, pantalone informale e sorriso raggiante. Francis Ford Coppola - legato da un filo indissolubile con la terra lucana, e non solo per le origini italiane - ha deciso di ritagliare qualche ora del suo tempo, per i 130 ragazzi della struttura di accoglienza gestita dalla cooperativa sociale Auxilium.

«Il regista ci ha chiesto di organizzare la visita senza clamori, per viverla in modo intimo e dedicarsi unicamente ai nostri ospiti, che provengono principalmente da Nigeria, Mali, Bangladesh, Gambia, Senegal, Pakistan e Costa d’Avorio», spiegano da Auxilium. Ad accompagnare Coppola, anche alcuni parenti ed un simpaticissimo zio, anche lui di origini lucane, di ben 99 anni.

Il regista ha visitato il centro, ed ha parlato e scherzato con i giovani richiedenti asilo, stringendo la mano ad ognuno di loro. 

«Sono venuto ad incontrarvi - ha detto il regista - perché anche se vivo in California, che è molto lontana da qui, leggo sui giornali di quanta gente oggi è costretta a lasciare il suo Paese in cerca di una vita migliore, di una opportunità per una vita migliore. Sono venuto da voi a congratularmi per il coraggio dimostrato nell'affrontare un viaggio dalla meta incerta.

Avete fatto un viaggio difficile senza sapere a cosa andavate incontro. Complimenti - ha esclamato - per il vostro coraggio! Il successo passa anche dal fallimento; se non vi arrenderete mai supererete tutte le difficoltà. Mi rendo conto che ora vivete in un momento di confusione in cui non potete fare molto.

Vi suggerisco di impiegare il vostro tempo disegnando, scrivendo il diario della vostra vita, suonando e soprattutto leggendo quanto più vi è possibile, perché se leggete troverete piacere e imparerete.

Ecco perché sono qui: perché ammiro il vostro coraggio, per chiedervi di non arrendervi mai, per stringervi la mano ad uno ad uno e augurarvi personalmente buona fortuna».

Francis Ford Coppola ha chiesto il nome di ognuno degli ospiti del Centro di Matera, ed ha consegnato a tutti una scheda telefonica da dieci euro. «Chiamate le vostre famiglie - ha esortato il regista - e dite ai vostri genitori e i vostri figli che non vi arrenderete mai: “Will never give up!”».

«La nostra gratitudine per la visita del maestro è enorme - ha commentato Angelo Chiorazzo - perché la storia del maestro, la sua storia personale, dimostra quanto sia importante accogliere e quanto sia importante costruire ponti e abbattere muri.

Bisogna guardare gli uomini negli occhi e capire le loro storie. Accogliere non è un dovere, ma è un atto di giustizia, perché nel migliore dei casi questi ragazzi scappano dalla povertà, da una povertà estrema, e spesso scappano da paesi martoriati dalla guerra.

Per questo noi oggi siamo veramente grati della visita: il vissuto, la storia e le parole di Francis Ford Coppola ci insegnano che l’immigrazione è un’opportunità, non un pericolo. I nonni del maestro - ha ricordato Chiorazzo - partirono da un piccolo paese di questa terra che era poverissima e andarono in America. Se i nonni del maestro fossero stati respinti, oggi l’America e il mondo non avrebbero la ricchezza che un nipote di poveri italiani ha saputo dare con il suo ingegno».

 

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