Festa di Avvenire, Sud - Nord: un divario incolmabile?

La prima serata della Festa di Avvenire si è svolta mercoledì 28 giugno in Piazza San Francesco, a Matera. A parlare di sanità del divario tra Sud e Nord il segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta e il direttore del Cancer Center dell’Ospedale San Raffaele di Milano, l’oncoematologo Fabio Ciceri.

I Sassi di Matera sono tornati ad illuminarsi con i colori della Festa di Avvenire, per il primo dei quattro incontri nelle piazze lucane promossi dall’Associazione Giovane Europa, dalla Conferenza Episcopale di Basilicata e dal quotidiano dei vescovi italiani. Fin dall’inizio della serata, con i saluti emozionati del nuovo direttore di Avvenire Marco Girardo, è apparso chiaro quanto sia sentito questo evento culturale che mette insieme, aiuta a dialogare, a capire, ad aprire nuove prospettive. “Una piazza e un ponte”, come ha definito Girardo il suo giornale e la Festa in Basilicata giunta alla sua VII edizione. La prima serata di “Testimoni di futuro” è stata dedicata ad un tema che tocca la vita delle persone, quello del divario Sud Nord nella sanità. Un divario oggettivo, come hanno osservato tutti i relatori, dai vescovi Caiazzo e Baturi, al Governatore della Lombardia Fontana, a Cartabellotta del GIMBE, al dottor Ciceri del San Raffaele. Coordinati da Vito Salinaro, giornalista di Avvenire esperto di sanità, tutti hanno parlato di un divario che tende ad aumentare, invece che a diminuire. Ma avrebbero potuto testimoniare la stessa cosa le centinaia di persone che ascoltavano in piazza, perché chi in Lucania, o nel resto del Mezzogiorno, non ha un parente o un amico che è dovuto andare fuori regione, anche per operazioni semplici?

Un gap strutturale che contraddice i principi universalistici del nostro Sistema Sanitario Nazionale, ha affermato il dottor Nino Cartabellotta, mostrando i dati più recenti attraverso le slide. Prima di lui l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi aveva detto: “Non è solo un divario in termini economici ma anche di modelli di sviluppo distorti, non corrispondenti alle potenzialità del Mezzogiorno. Questo significa privare il Sud Italia di una speranza, di un respiro. C’è la necessità di un modello solidale, sussidiario e partecipativo”. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha Risposto che è il momento di dare risposte concrete a questo problema sul quale si discute da decenni. E ha aggiunto che “l’autonomia è la cura, non la patologia”. Ad introdurre la serata era stato monsignor Giuseppe Caiazzo, vescovo di Matera che aveva ricordato che “I nostri giovani continuano ad emigrare a Nord, perché manca una sera progettualità che sappia guardare al futuro. È un impoverimento per tutti”.

La piazza e i tanti che seguivano le dirette streaming sono rimasti incantati nell’ascoltare il più famoso oncoematologo italiano, il dottor Fabio Ciceri, parlare dei progressi fatti dalla medicina, in particolare nella cura di alcune malattie oncologiche dei bambini, che fino a pochi anni fa non davano speranza.

La capacità della Festa di Avvenire in Basilicata è anche quella di portare sul palco le eccellenze, per indicare un cammino, per far capire che l’obiettivo è mettere il meglio della medicina a disposizione davvero di tutti. Senza un Sud e un Nord. Angelo Chiorazzo, presidente dell’Associazione Giovane Europa, ha concluso la serata ringraziando tutti e ricordando la presenza di Auxilium in diverse Regioni del Sud e del Nord Italia, come la Lombardia, dove la cooperativa opera con la consapevolezza che pubblico e privato possono collaborare insieme.

Nella bellissima pagina che oggi Avvenire dedica alla Festa in Basilicata, Angelo Chiorazzo spiega il titolo di questo appuntamento culturale, divenuto un punto di riferimento nel Mezzogiorno: “Abbiamo avuto la disponibilità di grandi personalità italiane che con la loro storia personale ci indicano la strada per il futuro. Da qui il titolo “Testimoni di futuro”. Abbiamo voluto organizzare la Festa nelle piazze più significative di Matera, di Potenza, di Melfi, di Tursi e di tutti i luoghi toccati in questi anni perché è importante parlare di temi nazionali e internazionali guardando negli occhi le persone”.

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