“Alle ragazze e ai ragazzi di Auxilium che ogni giorno costruiscono i ponti dell’accoglienza, della solidarietà della fratellanza”. La bellissima motivazione che Articolo21 ha scritto sulla targa che è stata consegnata alla Cooperativa Auxilium il 12 luglio, nel corso della festa della loro associazione, che riunisce giornalisti, giuristi, intellettuali, economisti, che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero.

La Festa di Articolo21 è stata anche l’occasione per manifestare contro i bavagli alla Costituzione ed è stato per noi un grande piacere poter partecipare e ascoltare gli interventi di tante realtà e di tante persone straordinarie, come la partigiana Iole Mancini, che ancora oggi, a 103 anni, racconta ai giovani nelle scuole cosa significa la parola libertà e l’eredità che ci hanno lasciato coloro che hanno combattuto, affinché noi potessimo nascere e vivere in un Paese democratico.

É stato un onore salire sul palco insieme a Roberto Zuccoli, che ha ritirato la targa assegnata a Sant’Egidio, la cui opera per la pace e di aiuto ai più deboli sono un esempio per tutti.

Per Auxilium, a ricevere la targa dalle mani di Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, è stato Ahmed Taha e sul palco insieme a lui c’era Angelo Chiorazzo, Nicola D’Aranno, Domenico Alagia, Vito Novelli e Gianni Carissimi. Angelo Chiorazzo nel presentare Ahmed Taha ha raccontato: “Mentre ascoltavo le parole di Iole Mancini, che ci hanno emozionato, ho pensato che fosse giusto che a ritirare questo premio fosse Ahmed. Iole Mancini ha detto che noi non dobbiamo deludere quelli che come lei hanno dato la vita per la libertà e la giustizia in questo Paese. Ahmed Taha, arrivato in Italia 12 anni fa come rifugiato, insieme alla sua famiglia, ha studiato con la Comunità di Sant’Egidio, otto anni fa ha iniziato a lavorare con Auxilium come semplice operatore e oggi coordina le case famiglia del Protettorato San Giuseppe, una struttura che è nel cuore della nostra storia. Ahmed, palestinese, apolide, nato in Iraq, oggi è cittadino italiano e la sua storia rappresenta quanto di giusto possa fare l’Italia quando non delude chi ha combattuto per renderla libera e democratica".

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