A Malta per l'Assemblea generale CECOP e Cooperatives Europe

Le imprese cooperative e le organizzazioni di tutta Europa si sono riunite a Malta per discutere, scambiare e sviluppare nuove modalità per promuovere il modello di impresa cooperativa nel continente.

Il 25 e il 26 aprile si è svolta nell’isola del Mediterraneo l’Assemblea generale di CECOP (organizzazione che rappresenta 50 mila cooperative di lavoro in 15 Paesi europei e 1,3 milioni di occupati), mentre il 27 e 28 aprile si è svolta quella di Cooperatives Europe (176 mila cooperative e 4,7 milioni di lavoratori in Europa). Entrambi i meeting hanno confermato che, mentre l’Unione Europea è scossa da venti di divisione, il movimento cooperativo sta continuando a spingere per la coesione e l’unificazione attraverso il lavoro. Carlo Scarzanella, vicepresidente di AGCI, che fa parte della delegazione di Alleanza delle Cooperative Italiane all’assemblea di Malta ha dichiarato che: «Le cooperative sono la plastica rappresentazione di come solidarietà, mutualità, lavoro, educazione, inclusione, sostenibilità, sono patrimonio comune di tutti i cittadini europei». Angelo Chiorazzo, rappresentante di AGCI nel board di CECOP, ha aggiunto: «Quanto sta emergendo in questi giorni è perfettamente in linea con l’insegnamento di Papa Francesco sul ruolo fondamentale del lavoro e con quello che hanno chiesto i vescovi italiani: un lavoro “libero, creativo, partecipativo e solidale”, senza del quale viene meno la tenuta etica e sociale dell’Italia e dell’Europa. La forma cooperativa è quella che risponde meglio a questi fattori di coesione».

Ma c’è un altro pilastro sul quale continuare a costruire la casa comune europea, che è emerso negli interventi delle due Assemblee: l’istruzione. Per questo nel programma del workshop interno all’Assemblea generale di CECOP (dedicato ad analizzare come stanno evolvendo le forme di lavoro per le cooperative in Europa) è stato inserito l’intervento di Madigata Sira, maliano, arrivato in Italia come richiedente asilo tre anni fa, accolto nel CARA Auxilium di Castelnuovo di Porto e oggi lavoratore della cooperativa. Sira, parlando dell’importanza del lavoro per i rifugiati, senza del quale ogni percorso di integrazione è destinato a interrompersi, ha detto che grazie a Auxilium ha potuto studiare, cosa che continua a fare perchè “lo studio ci rende liberi ogni giorno”. Studio e lavoro, un binomio particolarmente apprezzato dal rappresentate del ministero dell’educazione maltese, il quale ha anche sottolineato come il sistema educativo di Malta si ispiri al modello di don Milani. Così ha concluso il suo intervento Sira: «Se ci fossero più cooperative e più cooperatori avremmo un mondo più giusto».

Articolo di Avvenire: La cooperazione europea si incontra a Malta