Natale nel Cara di Bari: il presepe diventa multietnico

“Palese è alle porte di Bari come Betlemme lo era di Gerusalemme - spiega don Gianni de Robertis, parroco di San Marcello- nel centro per richiedenti asilo oggi si trovano 1400 uomini e donne, che vivono ogni giorno la migrazione di Giuseppe e Maria”. A una ventina di loro l'Ufficio Migrantes ha affidato il compito di mettere in scena un presepe vivente, per recuperare l'autentico senso del Natale; un'esperienza ripetuta in piazza del Ferrarese e sul sagrato della parrocchia di San Marcello. A interpretare Giuseppe è John, che nella cappella del Cara di Palese anima ogni giorno la preghiera dei fedeli; l'appassionata Madonna, invece, è una ragazza nigeriana, residente nella casa di accoglienza delle Suore di Maria Immacolata di corso Alcide de Gasperi. “Questa non è la festa di Babbo Natale, come oramai in troppi credono”, ricorda don Gianni, che ha voluto allestire per Natale 2012 un presepe davvero speciale. Di fianco all'altare, in parrocchia, niente pastorelli, ruscelli e laghetti di stagnola, ma i conteiner del Cara, realizzati da un ragazzo curdo ospite della struttura di Palese.

Silvia Dipinto   Per le immagini vai all'Articolo