E di qui parte la complessa rete di sostegno imprescindibile: "Innanzitutto, viene dato loro il necessario supporto psicologico - prosegue Di Lorenzo -, per cercare di capire da che tipo di persecuzione o di guerra essi fuggano. La psicologa, dopo che le hanno raccontato le loro vite, redige le conseguenti relazioni e si passa alla fase socio-assistenziale. L'assistente ha il compito di intercettare quali siano le loro attitudini per poterli inserire adeguatamente nel mondo del lavoro. Vengono impartite loro lezioni di lingua italiana a tre livelli, base, medio e avanzato. Un altro aspetto da non trascurare è l'informazione normativa, dal momento che molti rifugiati in patria hanno delle proprietà, che devono essere tutelate anche con i consigli di un legale".
Insomma, un lavoro imponente, che va coordinato alla perfezione, senza falle: "A far da collante tra tutti questi settori coinvolti - spiega il responsabile - ci pensano i mediatori interculturali, tra loro c'è persino chi parla il farsi persiano, vengono sottoposti a screening e controlli vari per assicurare loro le migliori condizioni igienico sanitarie. Ancora. Gli operatori addetti all'accoglienza predispongono una banca dati da aggiornare continuamente. A quel punto, i rifugiati usufruiscono di pocket money e buoni spesa per le esigenze quotidiane. L'unità abitativa viene pagata con i danari del progetto e i nostri operatori controllano periodicamente la situazione negli appartamenti. Inoltre, è attivo anche uno sportello di front office per coloro che non sono beneficiari del progetto. Che al massimo possono raggiungere il numero di 35".
"Noi dell'Auxilium abbiamo la gestione semestrale del progetto dal primo gennaio scorso con possibilità di proroga per altri sei mesi. E' chiaro che queste condizioni vengono mantenute fino a quando non s'attui l'integrazione dei soggetti secondo autonomia e indipendenza", conclude il dottor Di Lorenzo.
"Intendiamoci, il servizio era presente anche in passato, ma abbiamo lavorato incessantemente per migliorarlo, d'altronde un processo d'integrazione dev'essere perseguito con chi si presenta qui con le carte in regola, non certo con i clandestini", chiosa l'assessore ai Servizi Sociali e alla Persona Damiano Somma.
di Mario Sicolo
Ieri, la Giornata Mondiale del Rifugiato presso lo Sportello Integra
Il dottor Michele Di Lorenzo, per conto dell'ente gestore Auxilium, responsabile del Progetto voluto dal Comune, illustra con dovizia di particolari l'attività: "Il nostro è un punto di seconda accoglienza. Dopo aver formalizzato la richiesta d'asilo, accolta dalle istituzioni competenti, gli immigrati vengono affidati al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, il cui fine ultimo è l'integrazione, capire le loro attitudini lavorative e stabilizzarli economicamente".