Avviso

The was a problem converting the source image.
There was a problem rendering your image gallery. Please make sure that the folder you are using in the Simple Image Gallery Pro plugin tags exists and contains valid image files. The plugin could not locate the folder: media/k2/galleries/2528

Cara, accoglienza non è solo una parola

Le comunità più numerose sono quelle pachistana (540) e afghana (297). La stragrande maggioranza degli ospiti è costituita da uomini. Le donne sono 31. Tra queste, alcune donne eritree scampate al naufragio di Lampedusa dello scorso ottobre. Per loro è stato organizzato il “Progetto Frida”, per aiutarle a ritrovare, grazie a un supporto psicologico, la serenità perduta.

Tra le attività che vengono proposte agli ospiti, un progetto per chef, con un centinaio di partecipanti, uno di piccola sartoria, corsi di giardinaggio e per badanti. All’arrivo, a ogni ospite viene offerto un kit di accoglienza e uno screening sanitario: la struttura garantisce la presenza di sette medici, più infermieri e operatori sanitari, per tutta la giornata. Il Centro ha firmato un protocollo d’intesa con Asl di Bari per i ricoveri e le visite specialistiche. Agli ospiti sono, inoltre, offerti i servizi di orientamento legale, di supporto psicologico e mediazione culturale e di insegnamento della lingua italiana.

Né mancano nella struttura gli spazi per la preghiera: un container è stato adibito a cappella per gli ospiti di fede cristiana, attualmente circa centro tra eritrei e nigeriani. La struttura è periodicamente visitata dal responsabile diocesano di Migrantes,
don Gianni De Robertis, e dall’arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci. Un altro container è stato adibito a moschea. Ogni ospite riceve giornalmente un “pocket money”, un buono cumulabile del valore di 3,50 euro – uno in più, fornito dall’ente gestore, rispetto alle risorse messe a disposizione dal Ministero – che può spendere in beni come ricariche telefoniche e alimenti. «Penso – ha detto Bubbico ad Avvenire – che l’Italia debba promuovere politiche di accoglienza e inclusione mature, anche a dispetto di alcune leggi che collocano il nostro paese in una condizione di non ospitalità. Gli stimoli – ha aggiunto – che ci vengono dalle riflessioni e dall’esempio di papa Francesco ci aiuteranno a superare remore spesso legate alle dinamiche politiche ed elettorali».

Antonio Rubino