Francesco, una porta sul futuro

Nella Chiesa di Sant'Anastasia al Palatino, a Roma, la presentazione del nuovo libro di Padre Enzo Fortunato “Processo a Francesco, il messaggio del Santo nella rivoluzione di papa Bergoglio”.

Sono state più di ottocento le persone che hanno partecipato alla presentazione del nuovo libro di padre Enzo Fortunato “Processo a Francesco, il messaggio del Santo nella rivoluzione di Papa Bergoglio”, che si è svolta nella Chiesa di Sant’Anastasia al Palatino, mentre tantissime altre persone l’hanno seguita online. La serata, che ha messo allo specchio Papa Francesco e san Francesco, è stata aperta da Paolo Fresu, il quale ha suonato un pezzo inedito dedicato ai dieci anni di Pontificato di Papa Francesco. Un brano che si è chiuso con una nota alta, limpida, continua, come lo è la parola di Papa Francesco – ha spiegato Marco Tarquinio nel suo intervento – dissonante rispetto a tanti processi in corso: “non tutti lucidi, non tutti umani e che, anzi, inclinano al disumano. Processi arroganti, che vogliono dominare e ripetere la storia con gli strumenti di sempre”.

Angelo Chiorazzo, presidente dell’Associazione Giovane Europa, promotrice dell’evento, ha introdotto e guidato la serata, che è iniziata con il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti: “Stiamo vivendo un evento assai significativo, che va bel oltre questa Basilica - ha detto il vescovo emerito di Perugia - Basti pensare a quello che il Papa ha affermato oggi all’Angelus, sul fatto che dobbiamo chinarci sulla sete e sulla fame dei nostri fratelli. Io vedo una profonda relazione con quello che stiamo facendo stasera”. Dopo i saluti di Fra Moroni, Custode del Sacro Convento di Assisi, Chiorazzo ha dato la parola ai relatori, ma prima ha voluto leggere le tre dediche con le quali si apre il libro di padre Enzo: “A papa Francesco. A tutti gli innocenti, sottoposti a un ingiusto processo. A tutti i colpevoli, perchè infinita è la misericordia di Dio”.

Ecco alcuni passaggi degli interventi dei relatori. Ha detto Lucia Annunziata: “Come Gesù nel Tempio anche san Francesco sfida l’élite della sua epoca, quella classe di mercanti della quale faceva parte suo padre, mettendo in dubbio quel set di valori consolidati che erano dominanti. Spogliandosi dei suoi beni, durante il processo intentato contro di lui dal padre, Francesco pone una questione di fondo a chi deteneva il potere: è davvero così necessario il denaro? Bergoglio, fin dall’inizio, ha fatto un’operazione simile su tanti temi. Il ‘si è sempre fatto così’ a lui non basta. Per questo anche sulla guerra ha rifiutato di schierarsi”.

Il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana ha iniziato il suo intervento dicendo: “Questo libro è importante per ricordarci le cose che dobbiamo fare per essere umani. San Francesco e Papa Bergoglio vogliono scuotere l’albero, che in molte parti è diventato autoreferenziale. Tutti e due subiscono processi, ma entrambi non polemizzano con gli accusatori e continuano il proprio percorso condividendo, sentendosi parte di chi è escluso”. Ha spiegato il direttore di Avvenire Marco Tarquinio: “I processi più importanti non sono quelli che il Papa può subire per intenzione dei potenti della terra e di alcuni che si considerano un contro potere nella Chiesa, ma sono i processi che il Papa ha avviato, che stanno segnando il nostro tempo e segneranno il tempo avvenire”. Straordinario anche l’intervento del fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccardi: “Il Francesco di oggi, come il san Francesco di ieri, affascina gli uomini del suo tempo. Sono contento di essere qui perché è un modo originale di celebrare i dieci anni di papa Bergoglio. Questo libro pone un problema, ovvero come possono stare insieme nella Chiesa due realtà: il carisma e l’istituzione. Il carisma è fatto di follia, di vangelo, che in san Francesco ha voluto dire portare il Cristianesimo fuori dai conventi fortezza, nelle piazze, farlo diventare poesia. Con Papa Francesco noi abbiamo una critica costante perché il Papa è il legislatore, è il sommo Pontefice, è il giudice, ma è anche l’uomo che spiazza, che contraddice, che non ha paura di parlare con un giornalista e non ha un solo linguaggio”.

Il Cardinale Mauro Gambetti, Vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha tirato le conclusioni: “Questo decennale segna un passaggio, è come una porta che si apre sul futuro, perché forse dobbiamo ancora comprendere la profezia che Papa Francesco ha portato. Sono tantissimi i temi che ha smosso. Il Papa non ha inventato i cambiamenti del nostro tempo, ma ci si è messo dentro con delle chiavi evangeliche, affinché noi potessimo andare verso il futuro”.

Alla fine, Padre Enzo ha ringraziato i presenti con una certa emozione: “Papa Francesco e san Francesco ci dicono che siamo tutti importanti, tutti necessari e tutti volti della stessa umanità”.

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