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Ogni giorno accanto agli immigrati per garantire il miglior servizio possibile

Cosa c’è che non va nelle politiche sull’immigrazione e come si possono evitare altre tragedie?

“Lo stiamo dicendo da un po’ di tempo. Bisogna - ha risposto alle domande della stampa Bubbico – che l’Unione europea riveda le sue politiche per costruire relazioni più intense e più virtuose soprattutto nel Mediterraneo perchè i punti di approdo sono abbastanza noti. Bisogna promuovere politiche di accoglienza garantendo anche percorsi sicuri, promuovendo politiche di condivisione con i paesi del Nord Africa ed i paesi di origine degli immigrati e nei quali esistono ancora oggi crisi e conflitti che generano tragedie e moltiplicano il potenziale di violenza. Non si può affrontare il tema dell’immigrazione in termini di polizia. Non è un problema di ordine pubblico, non è un problema di difesa delle frontiere ma è un problema che riguarda la nostra capacità di vivere la complessità dell’oggi. Penso che l’Italia debba recuperare alcuni deficit mettendo in campo la straordinaria capacità del nostro popolo di esercitare non solo la solidarietà ma di promuovere, inoltre, politiche di accoglienze ed inclusione a dispetto anche di alcune leggi. Le riflessioni e gli stimoli che vengono anche da Papa Francesco ci aiuteranno a superare le dinamiche del conflitto che spesso non è capace di entrare nel merito delle questioni essendo sostenuto da pregiudizi”.

Spesso gli immigrati si integrano nella criminalità organizzata come si può evitarlo? 

“Quando noi non governiamo questi processi e definiamo la loro presenza clandestina li indirizziamo verso la criminalità organizzata. La Bossi-Fini - ha sottolineato il viceministro - deve essere superata”.

Michele Di Lorenzo, direttore di Auxilium, ha spiegato come “il periodo di permanenza media nella struttura di accoglienza è di circa cinque sei mesi a seconda dell’iter burocratico. Oggi ospitiamo solo un nucleo familiare dal flusso dell’emergenza Nord Africa. Nell’ultimo periodo il C.a.r.a ha avuto dei miglioramenti in quanto la prefettura di Bari è intervenuta per il ripristino totale della struttura e c’è una forte collaborazione da parte del comune di Bari e delle associazioni che operano sul territorio. Siamo convinti che l’integrazione debba partire soprattutto dai centri di accoglienza. Con 1500 ospiti qualche problema di convivenza c’è stato ma ultimamente c’è un clima più sereno con l’istituzione della seconda sezione della commissione territoriale che ha accelerato le audizioni e così gli ospiti sono più distesi durante il periodo di permanenza. Noi cerchiamo di confrontarci sempre con loro e con la loro cultura che è un valore aggiunto per noi. Qui nel centro abbiamo una chiesa cristiana ma anche una moschea”.

“Ecco come i nostri operatori rendono dignitoso il soggiorno degli ospiti”

Tra gli altri ad accogliere il viceministro all’Interno Filippo Bubbico il fondatore di Auxilium, Angelo Chiorazzo, che a nome di tutti i lavoratori ha ringraziato il viceministro per la visita. “Quello che si ha avuto modo di vedere oggi è il lavoro che i nostri operatori fanno quotidianamente per rendere dignitoso il soggiorno degli ospiti. La visita del viceministro dell’Interno Filippo Bubbico ci gratifica doppiamente, sia per la sua veste istituzionale e sia per la felice coincidenza risalente ai tempi della nascita della cooperativa, quindici anni fa, quando il viceministro era presidente della Regione Basilicata, tempo in cui la cooperativa cominciava ad operare nel sociale. Oggi viviamo un momento particolare – ha proseguito Chiorazzo - poiché negli anni c’è stata sull’immigrazione tanta demagogia. L’immigrazione è stata vista sempre come un problema da nascondere di cui non si doveva parlare. Ci sono purtroppo milioni di persone che vedono l’Italia come un luogo di transito per una vita migliore e noi abbiamo il dovere di accogliere. Noi abbiamo creato dei modelli che ci sono stati riconosciuti dall’Onu e dal Ministero dell’Interno, perché quello che Auxilium ha proposto - ha continuato - è diventato lo standard da portare anche in tutti gli altri centri”. In conclusione Chiorazzo ha affermato: “Siamo contenti che il Santo Padre abbia scelto Lampedusa per la sua prima uscita pubblica, in modo da rendere chiaro a tutto il mondo il dramma di questi nostri fratelli e ci auguriamo che anche il Ministero si attivi per monitorare sempre meglio queste attività ed eliminare le gare al massimo ribasso che non fanno altro che favorire la malavita”.

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