La Gazzetta del Mezzogiorno, "Un ponte per ricostruire le vite di chi fugge da miseria e guerra"

L'articolo del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno per i 15 anni di gestione dei servizi di assistenza alle persone migranti di Auxilium nel CARA di Bari-Palese.

In quindici anni il Cara, Centro di accoglienza per richiedenti asilo, ha accolto circa 43mila persone di decine di diverse etnie, fedi e provenienze, migliaia di bambini e famiglie. Il 28 aprile del 2008 Auxilium iniziava a gestire i servizi di assistenza alle persone migranti del Centro di Palese, definito «modello di accoglienza» dai funzionari dell’Onu che alcuni anni fa lo hanno ispezionato e valutato. «In questi 15 anni - dicono i gestori - tante best practice sono nate nel grande centro accoglienza di Bari, come le “Porte aperte al CARA”, iniziativa che ha permesso a tutti di entrare per conoscere le persone che lo abitano. Gli operatori svolgono un lavoro enorme per accogliere, proteggere, promuovere e integrare le persone che fuggono da miseria, discriminazione e guerra». Decine di migliaia di uomini, donne e bambini vengono quotidianamente accolti e assistiti da medici, infermieri, psicologi, mediatori culturali, insegnanti, avvocati. «Un lavoro che ha permesso a persone e famiglie di ricostruire la propria vita e di integrarsi in Italia o in altri Paesi europei - spiega Michele Di Lorenzo, direttore della struttura - perché il CARA, creando amicizia con la città e il territorio attraverso tante iniziative e progetti, è stato il loro ponte». Senza dimenticare il lavoro di Prefettura e forze dell’ordine, che garantiscono la sicurezza della struttura. «Al Cara di Bari già nel 2008 - conclude Di Lorenzo - era chiaro che le migrazioni non potevano essere affrontate come un’emergenza temporanea, ma molte volte una politica cieca e demagogica ha preferito alzare muri, rendendo complicato anche il lavoro di coloro che cercano di costruire ponti». Oggi nella struttura ci sono 780 ospiti. L’altro ieri è stato accolto un gruppo di nuove persone appena arrivate, come il 28 aprile di 15 anni fa. «Nel pomeriggio sono tornati i bambini da scuola e vederli così sereni emoziona e fa sentire orgogliosi di essere italiani».